In attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell’attesissimo decreto sulla Cassa Integrazione in Deroga, stamattina è stato firmato il Protocollo condiviso sulle misure suggerite per la tutela dei dipendenti in relazione alla contrasto e al contenimento della diffusione del COVID-19.
La finalità del Protocollo è di agevolare le imprese nell’adozione di protocolli di sicurezza anti-contagio, condizione necessaria per la prosecuzione delle attività da parte delle imprese alle quali, per ora, è consentita tale prosecuzione.
Dalla lettura del testo (che trovate qui), vedrete come la previsione di maggior impatto è probabilmente l’ultima, quella prevista al punto 13 del Protocollo e da noi sinteticamente trattata nell’ultimo punto dell’elenco di misure che segue.
1) Informazione:
Informare chiunque entri in azienda sulle disposizioni delle autorità in merito a Covid-19, affiggendo all’ingresso e nei luoghi maggiormente visibili dei depliants informativi; le informazioni minime necessarie riguardano:
(i) l’obbligo di stare al domicilio, chiamando il medico di famiglia e l’autorità sanitaria, in caso di febbre o sintomi influenzali;
(ii) l’impegno al rispetto delle disposizioni dell’Autorità;
(iii) l’obbligo di fornire informazione da parte dei dipendenti in caso di sintomi influenzali.
2) Ingresso in azienda:
(i) facoltà per l’azienda (in barba alle – immancabilmente irragionevoli e in questo caso persino surreali – disposizioni che aveva diffuso il garante della privacy) di sottoporre il personale che entri in azienda al controllo della temperatura corporea e facoltà di vietare l’ingresso ai prestatori di lavoro con temperatura superiore ai 37.5°, i quali dovranno essere isolati, muniti di mascherine e invitati a contattare il proprio medico e seguire le sue istruzioni;
(ii) obbligo di informare preventivamente il personale e chi intende entrare in azienda della preclusione all’accesso per chi, negli ultimi 14 giorni, abbia avuto contatti con soggetti risultati positivi a Covid-19 o provenga da zone a rischio secondo le indicazioni dell’OMS, rispettando le previsioni del d.P.C.M. n. 6/2020, art. 1, lett. h) e i).
3) Modalità di accesso dei fornitori esterni:
Per i fornitori esterni vanno individuate modalità, tempi e percorsi definiti per l’ingresso, al fine di ridurre il contatto con il personale interno:
(i) vengono introdotte limitazioni alla circolazione endoaziendale dei fornitori e all’uso da parte dei medesimi dei servizi igienici interni;
(ii) per i visitatori, massima limitazione all’ingresso in azienda con obbligo di rispettare i protocolli aziendali;
(iii) per i servizi di trasporto, obbligo di rispetto delle misure di sicurezza lungo ogni spostamento;
(iv) estensione di tutte le regole alle aziende in appalto, che possono organizzare sedi e cantieri permanenti e provvisori all’interno dei siti e delle aree produttive.
4) Pulizia e sanificazione azienda:
In sostanza si ribadisce l’invito alla sanificazione e a intensificare i servizi di pulizia interna, secondo le disposizioni della circolare n. 5443 del 22 febbraio 2020 (che trovate qui) in caso di intervenuta presenza di persona con COVID-19 in azienda.
5) Precauzioni igieniche personali:
E’ importante mettere a disposizione dei dipendenti idonei mezzi detergenti per la frequente pulizia delle mani.
6) Dispositivi di protezione individuale:
Le mascherine rimangono il dispositivo più importante e divengono obbligatorie qualora il posto di lavoro non consenta il rispetto della distanza di almeno un metro.
7) Gestione spazi comuni:
Devono essere garantiti: l’accesso contingentato, la ventilazione continua, un ridotto tempo di sosta e la distanza di almeno 1 metro, oltre alla pulizia e sanificazione degli spazi con prodotti adeguati.
8) Organizzazione aziendale:
In sostanza si ribadiscono le misure introdotte con l’ultimo d.P.C.M. del 11 marzo 2020, ponendo il ricorso alle ferie come misura residuale rispetto alle altre quali lo smart working, gli ammortizzatori sociali e, ove presente, la banca delle ore.
9) Gestione entrata e uscita dipendenti:
Sostanziale invito ad applicare i principi di ragionevolezza nel regolare gli orari di entrata e di uscita in modo da evitare assembramenti e il consueto invito a garantire la presenza agli ingressi di prodotti detergenti per le mani, segnalati da apposite indicazioni.
10) Spostamenti interni, riunioni, eventi interni e formazione:
Oltre alle solite indicazioni ci si spinge ad affermare che “non sono consentite le riunioni in presenza” salvo che per situazioni di emergenza e nell’impossibilità di collegamenti da remoto, avendo cura in tali ultimi casi di ridurre al minimo i partecipanti agli incontri “fisici”.
Inoltre: (i) blocco delle attività formative se non da remoto, ove possibili; (ii) lasciapassare per coloro che svolgono mansioni per le quali è necessaria la formazione, qualora la stessa non venga svolta in questo periodo.
11) Gestione di persona sintomatica in azienda:
(i) la persona con sintomi da COVID-19 deve dichiararlo all’ufficio del personale e deve essere isolato;
(ii) l’ azienda deve avvertire le autorità sanitarie e chiamare i numeri di emergenza;
(iii) successivamente l’azienda collabora con le autorità sanitarie per la applicazione dei protocolli di sicurezza,
(iv) nel periodo di indagine le aziende possono chiedere ai soggetti che abbiano avuto contatti stretti con persone sintomatiche di lasciare l’azienda.
12) Sorveglianza sanitaria, medico competente e rls:
Tutte le attività ordinarie devono proseguire normalmente, nel rispetto delle misure igieniche previste per la attuale situazione di emergenza.
13) Aggiornamento del protocollo, creazione comitato aziendale:
Si prevede la costituzione in azienda di un Comitato per l’applicazione e la verifica delle regole del protocollo in esame, con la partecipazione:
(i) delle rappresentanze sindacali aziendali (non quindi dei sindacalisti esterni)
(ii)del RLS
(iii) dei rappresentanti dell’azienda: sebbene non espressamente previsto, la loro partecipazione pare ovvia e scontata, anche per rendere maggiormente efficace e operativo il Comitato.
Come anticipato, questa è forse la previsione di maggior impatto, dando per scontato che le altre misure siano già state attuate.
Occorre quindi attivarsi, già da lunedì, per agevolare la costituzione del Comitato Aziendale COVID-19 in ciascuna azienda.